La comunicazione digitale fa ormai parte della nostra vita quotidiana – ma non per tutti il suo utilizzo è immediato o naturale. Per molte persone, soprattutto delle generazioni più adulte, rappresenta allo stesso tempo una sfida e un’opportunità. Il Movimento di Poschiavo affronta questo tema in modo speciale: durante incontri settimanali, le partecipanti imparano passo dopo passo a utilizzare computer, smartphone e Internet. Non si tratta soltanto di tecnologia, ma anche di condivisione, sostegno reciproco e della gioia di scoprire cose nuove – proprio come nel percorso intrapreso da Monica Bedognetti.
Il giovedì mattina, per alcune utenti del Movimento di Poschiavo non è un giorno qualsiasi. Dal 2021, dopo lo svolgimento del corso Digit-abile, le tre ore che precedono il pranzo sono dedicate alla comunicazione digitale, più precisamente all’apprendimento delle sue basi. L’aria che si respira entrando nella sala – che le stesse utenti hanno trasformato in pochi minuti in un laboratorio digitale – è carica di entusiasmo. Non c’è sorpresa nel vedermi apparire sull’uscio, la loro operatrice sociale le ha già informate che per una mezz’ora parteciperò anch’io alla loro attività. Ne approfitterò per intervistare Monica Bedognetti, una fra le prime utenti che ha deciso di imparare ad utilizzare le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
«Quando ho iniziato il corso Digit-Abile – mi spiega, non dopo aver evaso i convenevoli di rito – non sapevo nulla di queste tecnologie, ero una vera principiante. Avevo appena sostituito il vecchio cellulare con uno smartphone e non riuscivo a utilizzarlo. In particolare, non riuscivo ad abituarmi allo schermo tattile. Per fortuna qui al Movimento abbiamo un computer con lo schermo tattile e ne ho approfittato per esercitarmi».
La curiosità delle altre utenti – il gruppo è tutto al femminile, ndr – su quanto stiamo facendo ha avuto la meglio. Un particolare che non è sfuggito neppure a Monica: «Siamo abituate ad aiutarci le une con le altre. Quando qualcuna non sa qualcosa lo chiede alle altre». L’assenso corale che noto nei cenni di capo è conferma più che sufficiente. L’operatrice sprona con delicatezza Monica ad aprirsi, a raccontarmi le sue sensazioni. «Grazie al computer posso rimanere in contatto con altre persone che altrimenti sentirei poco. Mi piace molto spedire e-mail, rispettivamente messaggi con il cellulare. Ho ancora alcune difficoltà con i vocali e con l’invio delle fotografie, ma imparerò». Dalle compagne qualcuno afferma di aver ricevuto e-mail da Monica, è un esercizio che fanno spesso.
«L’altro giorno ho ricevuto un messaggio sul mio account che mi comunicava che era arrivato un pacchetto per me, ma che l’indirizzo era incompleto e non potevano consegnarlo. Ero elettrizzata, ma ho capito che c’era qualcosa che non quadrava. Sono sempre molto cauta, anche perché so che in giro ci sono malintenzionati. Mi sono rivolta a una operatrice e assieme abbiamo chiamato l’ufficio postale. Non c’era nessun pacchetto a mio nome!»
Stupito dalla prontezza di reazione di Monica comprendo che il corso è stato oltremodo proficuo. Quasi mi avesse letto nel pensiero è lei stessa a confermarlo: «Sebbene preferisco la comunicazione di persona, ammetto che mi trovo bene anche con quella digitale. È un po’ più difficile, bisogna impararla e stare molto attenti, ma può essere molto divertente. Ultimamente in internet ho cercato notizie sulla mia cantante preferita, Laura Pausini e ho ascoltato alcune sue canzoni. Ho scoperto che ha un compagno e che è mamma. Non mi ricordo il nome della figlia».
La mia curiosità ha la meglio e le chiedo se anche lei nel tempo libero è una lettrice. «Certo – mi conferma con un grande sorriso –, mi piace molto leggere». M’informo se mai ha letto un ebook, ma noto immediatamente lo smarrimento nei suoi occhi. Sto per glissare, ma lei con naturalezza mi anticipa e chiede al gruppo: «Cos’è un ebook?». La risposta è pronta: «È un libro che puoi leggere sul computer». «No, allora no. Preferisco leggere i classici libri in carta. Ma mi piacerebbe provare una volta». È una promessa che strappa all’operatrice, non prima di aver guardato l’orologio. Capisco che il mio tempo è finito, Monica vuole, a ragione, tornare alla sua attività. Saluto e tolgo il disturbo cosciente di quanto questa chiacchierata spontanea mi abbia arricchito.
Autor: Antonio Platz